martedì 22 dicembre 2009

martedì 15 dicembre 2009

Prato: Conferenza Provinciale sulla Sicurezza sul Lavoro

Giovedì 17 dicembre si terrà a Prato la nona conferenza sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
A presiedere la mattinata la vice presidente Giorgi, mentre alle 9 sono previsti i saluti del presidente della Provincia Lamberto Gestri e del direttore generale dellAsl 4 Bruno Cravedi.
Poi gli interventi del direttore Inail di Prato Sabrina Tataglia, quello del procuratore generale presso la Corte d'appello di Firenze Beniamino Deidda e del responsabile dell'unità di Prevenzione, Igiene e Sicurezza dell'Asl 4 Alfredo Zallocco.
Seguirà una serie di relazioni sulle buone pratiche del distretto affidate a Leonardo Lastrucci, direttore generale della Tricobiotos spa, Juri Meneghetti dell'Organismo paritetico territoriale dell'Artigianato di Prato, Marco Baldi presidente Cpt Prato, Franca Ferrara dirigente della Provincia, Cinzia Grassi direttore di Sophia-Cna e Cinzia Frascheri responsabile nazionale salute e sicurezza sul lavoro Cgil, Cisl, Uil.
Le conclusioni saranno affidate ad Ambra Giorgi.

PARTECIPATE!!!

venerdì 11 dicembre 2009

CGIL: A ROMA E IN ALTRE CITTA' MANIFESTAZIONI DIPENDENTI PUBBLICI E SCUOLA IN PIAZZA ANCHE GLI STUDENTI

Due cortei, della Cgil e degli studenti, stamattina hanno manifestato nel centro di Roma. Il serpentone dei lavoratori del pubblico impiego aderenti alla Cgil si è mosso da piazza della Repubblica verso piazza del Popolo. Decine di migliaia i manifestanti, tra cui lavoratori delle università, della scuola, dipendenti di accademie e conservatori, per chiedere più risorse in Finanziaria per i contratti e contro il precariato. Bandiere rosse, cappellini rossi e tanti palloncini colorati della Flc Cgil hanno sventolato sotto il sole. Secondo il sindacato 100mila persone hanno aderito alla manifestazione a Roma; a Milano sono sfilati in 70mila, a Napoli in 10mila, a Bologna in 20mila, a Reggio Emilia in 10mila e a Modena in 5mila."Lavoro pubblico e conoscenza, beni comuni" è scritto sullo striscione di testa del corteo, e ancora "investire in conoscenza per il futuro del Paese". Alla testa della manifestazione i segretari generali della Flc Cgil Domenico Pantaleo e della Fp Cgil Carlo Podda, mentre il segretario generale della Cgil Guglielmo Epifani ha parlato dal palco di piazza del Popolo con un'accorata difesa della Carta costituzionale. "Per noi il lavoro pubblico è presidio di legalità, democrazia e difesa delle nostre istituzioni. Lo voglio gridare: la nostra Costituzione - ha sottolineato Epifani - non ce l'ha regalata nessuno, è figlia di una lotta durissima contro il fascismo. Per questo può essere modificata ma non si può fare come se fosse un ferro vecchio. E' il nostro passato, il nostro presente, e per noi deve essere anche il nostro futuro".Infine, Epifani ha lanciato un appello: "Rimettiamo in piedi il comitato 'Salviamo la Costituzione'. Riprendiamo la battaglia perché non c'è difesa del lavoro pubblico, della scuola e della sanità se non difendiamo la Costituzione. La Cgil sta e resterà sempre dalla parte della Costituzione. Viva la Repubblica italiana fondata sulla libertà e sul lavoro" ha detto il segretario della Cgil al termine del suo intervendo e lasciando alle note di Bella ciao la chiusura della manifestazione.Studenti. Tensioni e tafferugli a Roma tra studenti e polizia. Il corteo di studenti e dei precari di scuola e università è partito da piazzale Aldo Moro per raggiungere piazza della Repubblica. Ma a piazza dei Cinquecento si sono verificati diversi scontri con le forze dell'ordine. La polizia ha bloccato, usando i manganelli, gli studenti dell'Onda che hanno cercato di forzare per due volte il cordone delle forze dell'ordine, fronteggiandolo a mani alzate. I manifestanti volevano raggiungere il ministero dell'Istruzione nonostante il divieto e a sorpresa, dopo essere arrivati in piazza della Repubblica, per evitare il blocco in via Nazionale, hanno cominciato a correre all'impazzata verso viale XX settembre, dove si trova il ministero dell'Economia, rincorsi dalla polizia. Dopo tafferugli e momenti di tensione alcune migliaia di studenti e precari sono riusciti ad arrivare davanti al ministero al grido: "Noi la crisi non la paghiamo".Dopo gli scontri e il blitz al ministero dell'Economia il corteo degli studenti dell'Onda è tornato all'università La Sapienza, abbandonando il proposito di raggiungere il dicastero in viale Trastevere. Tra gli studenti che hanno partecipato al corteo ci sono stati una decina feriti, ha riferito uno dei leader dell'Onda, Francesco Brancaccio. "Uno dei feriti, un universitario, si è fratturato una mano - ha detto Brancaccio - e ha dovuto ingessarla in ospedale, dopo esser stato colpito dalle manganellate in piazza dei Cinquecento. Un altro è stato colpito al volto in via XX Settembre. Tra i feriti ci sono anche studenti delle scuole superiori".Gli studenti dei licei romani, partiti da Piramide, dopo una serie di contrattazioni con le forze dell'ordine, sono invece riusciti a raggiungere il ministero dell'Istruzione. Sono oltre 500 e urlano slogan contro il ministro Mariastella Gelmini. Davanti un grande striscione: "Ci vogliono ignoranti, ci avranno ribelli. Bloccare la riforma, riprenderci il futuro".Milano. Oltre 5000 studenti delle scuole medie superiori hanno sfilato per le vie del centro del capoluogo lombardo in occasione del 'no Gelmini day'. Con loro anche qualche centinaio di lavoratori delle scuole e delle università milanesi. Il corteo ha "rivendicato" il blitz compiuto intorno alle 9 da un gruppo di studenti che ha tirato fumogeni, uova e petardi contro un gazebo della Lega Nord, costringendo i militanti padani a chiuderlo.Torino. Momenti di tensione anche nel centro di Torino per il corteo organizzato dagli studenti contro la riforma del sistema scolastico del ministro Gelmini. Il corteo, partito in piazza Arbarello, avrebbe dovuto raggiungere Palazzo Nuovo, sede dell'università, in via Sant'Ottavio. Tuttavia, in via Micca angolo via Bertola, c'è stato un tentativo di deviazione da parte di un gruppo di manifestanti per dirigersi in piazza San Carlo. A quel punto le frange studentesche sono venute a contatto con le forze dell'ordine, che hanno contenuto il tentativo e hanno reindirizzato il corteo verso piazza Castello, dove ha proseguito alla volta dell'università.Adesioni allo sciopero. Il segretario generale della Fp Cgil, Carlo Podda, ha riferito che oltre la metà dei lavoratori pubblici ha aderito allo sciopero. "Secondo i nostri dati hanno aderito tra il 50 e il 60% dei lavoratori" ha detto. Il segretario organizzativo dell'Flc-Cgil Maurizio Lembo ha invece informato che tra i lavoratori della scuola l'adesione è del 30%. Il segretario generale della Flc, Domenico Pantaleo, ha commentato il dato affermando che "se confermato è ottimo. Siamo soddisfatti".

da Repubblica.it

lunedì 30 novembre 2009

OGGI AMMORTIZZATORI SOCIALI (forse) MA DOMANI ?

INTERVISTA DI ILENIA REALE DEL SEGRETARIO GENERALE CGIL PRATO, MANUELE MARIGOLLI.
DEL 11 NOVEMBRE 2009 "IL TIRRENO"


martedì 24 novembre 2009

4 dicembre 2009 - Convegno Nazionale RLS a Prato

Il 4 dicembre 2009 si terrà a Prato (Sala del Pellegrinaio Novo, presso l'Ospedale) il Convegno Nazionale dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, tema del convegno sarà: Il problema della manutenzione nelle attività produttive, la visione dei RLS.
Da questo link si può scaricare la brochure-programma del convegno: http://www.sirsrer.it/public/eventi/folder5.pdf
RLS.....partecipate tutti!!!

lunedì 9 novembre 2009

L'Italia è un paese per vecchi?

"Appello per un reale rinnovamento generazionale"
di Alessandro Genovesi
segretario nazionale Slc Cgil

L’Italia è un Paese malato perché è un paese vecchio. La classe dirigente politica, imprenditoriale e sindacale ha abbondantemente superato i 50 e i 60 anni ed è figlia - nella stragrande maggioranza dei casi - delle consorterie, delle burocrazie, delle reti familistiche. In Italia tutto si muove secondo il principio della coptazione basata sulla fedeltà al capo di turno e non sul merito, le differenze, le conoscenze, le intelligenze, la voglia di innovare e progettare il futuro. Di questo male oscuro soffriamo tutti, CGIL compresa.

Siamo tutti presi dalla retorica dei “giovani e del rinnovamento”; scriviamo pagine piene di buone intenzioni, ma poi – scendendo per i rami dell’organizzazione, nelle Camere del Lavoro e nelle Federazioni provinciali di categoria - siamo poco impegnati, nel concreto, a sburocratizzare, a rinnovare segreterie e gruppi dirigenti, ad imporre un reale ricambio generazionale. Se mai la Conferenza di organizzazione aveva dato un impulso, questo non è mai stato messo in pratica: pochi sparuti casi di rinnovamento non sono diventati la regola, ma solo un’eccezione. Le scelte approvate nel documento e contenute nelle delibere sono state volutamente disattese e l’attuale gruppo dirigente della CGIL non è apparso essere in grado di fare alcunché affinché ciò non accadesse. Non vi è stata nessuna scelta politica chiara dell’organizzazione nazionale nel chiedere impegni precisi alle strutture rispetto a quanto deciso. Abbiamo lasciato sulla carta scelte che potevano dare un impulso vero e forte all’avvicinamento di giovani alla nostra organizzazione a tutti i livelli. Se per gli altri contenuti della conferenza abbiamo preteso dalle strutture un comportamento che rispettasse quanto assunto, lo stesso non abbiamo fatto sui giovani.

E’ opportuno fare scelte chiare che riguardano anche le piattaforme contrattuali e gli accordi che firmiamo. Non possiamo non dirci che anche su questo, nella maggior parte delle ultime vertenze e rinnovi contrattuali, abbiamo dato l’idea di non interessarci dei giovani e soprattutto dei precari. Stesso ragionamento possiamo farlo sulle politiche messe in campo sul tema previdenziale e sul welfare state nel suo complesso. Con troppa leggerezza infatti si è messa in campo una politica che inevitabilmente metterà a rischio le pensioni delle nuove generazioni. Troppo poco si fa per allargare un sistema di tutele volto all’inclusione dei soggetti più deboli e all’estensione di diritti di cittadinanza quali ad esempio il diritto all’abitare e alla assistenza per le giovani famiglie.
Prendiamone atto tutti insieme e comportiamoci di conseguenza. Partendo da noi: praticando quanto predichiamo.

L’età media dei gruppi dirigenti della CGIL è abbondantemente sopra i 50 anni; in molte strutture confederali e di categoria la regola degli 8 anni ha prodotto solo una costante moltiplicazione di incarichi o la rotazione tra strutture diverse delle stesse compagne e compagni; negli organismi direttivi, nelle segreterie nazionali e in quelle delle grandi realtà metropolitane il quadro è desolante.

Le difficoltà di questa fase, per la CGIL, i rischi di isolamento sono allora anche figli delle difficoltà generazionali, dell’incapacità di sbloccare l’organizzazione, di aprire un dibattito che impedisca che il prossimo congresso si riduca alla mera conta tutta interna ad una generazione.

Il congresso non è ancora iniziato e già si vedono prevalere modelli organizzativi, linguaggi e logiche vecchie e obsolete; soprattutto rischia di prevalere una dinamica che terrà ancora bloccata la nostra organizzazione nel suo rinnovamento generazionale. Come una Chiesa millenaria, di fronte alle profonde novità emerse dalla crisi produttiva, sociale e culturale degli ultimi anni, il rischio più grande che abbiamo di fronte è infatti la tentazione di richiuderci in vecchi riti, di serrare le fila, di auto assolverci.

Eppure una nuova generazione sta emergendo dai luoghi di lavoro, con un bagaglio di conoscenza, di voglia di sperimentare e di mettersi in gioco enorme: una generazione che facciamo fatica ad intercettare. E anche quando ciò avviene (penso all’esperienza personale fatta nei call center), producendo anche ottimi delegati e delegate, generosi e coraggiosi, non siamo poi in grado di offrire loro percorsi ed esperienze dentro l’organizzazione che siano positivi, che ne riconoscano valore ed originalità. Ragazze e ragazzi che già oggi, in moltissimi casi, risulterebbero più preparati e più capaci di tanti segretari e di tanti “dirigenti”.
Per queste ragioni ritengo non sia più il tempo solo dei “buoni propositi”, per queste ragioni ritengo che il prossimo congresso debba operare un “rinnovamento forzato” della nostra organizzazione, con strumenti chiari ed esigibili, con vincoli concreti e senza “scappatoie”.

In particolare propongo ai firmatari della mozione/mozioni un “lodo rinnovamento” che obblighi tutti i livelli dell’organizzazione a:

1) destinare in termini strutturali almeno il 5% delle risorse, a tutti i livelli della CGIL e delle categorie, alla promozione di quadri under 35. Sto parlando di ore di permesso, distacchi (totali o parziali), rimborsi, formazione mirata. Un 5% del bilancio da spendere, che va reso pubblico fino all’ultimo euro sui siti dell’organizzazione e che va certificato dalle istanze di controllo superiori;
2) definire in modo chiaro ed ineludibile nei regolamenti la scelta di destinare, in termini straordinari per i prossimi 2-3 anni, le risorse dei fondi di reinsediamento (qualche milione di euro) esclusivamente a progetti che mettano in capo a giovani quadri il rilancio della specifica struttura o presenza sindacale;
3) darsi il vincolo all’interno dello Statuto delle quote “verdi” del 20% per tutti i comitati direttivi a tutti i livelli dell’organizzazione;
4) darsi il vincolo statutario di inserire in ogni segreteria di struttura (che abbia una percentuale di iscritti giovani pari o superiore al 5%), a qualsiasi livello, almeno un componente under 35.

Personalmente voterò – e se qualche compagna o compagno dovessero chiedermi un parere – inviterò a votare per chi si riconosce in queste critiche e sosterrà questi punti programmatici. Basta con le parole e con i buoni propositi, servono scelte chiare e proposte che divengano vincoli positivi.

Ps: per chi volesse sostenere questa proposta può scrivere a: rinnovamentocgil@libero.it

giovedì 29 ottobre 2009

Fallimenti, allarme della Cgil: “Già trecento lavoratori pratesi esclusi dal Fondo di garanzia Inps”


Almeno 300 lavoratori pratesi rischiano di perdere per sempre il loro diritto alla riscossione del Tfr dal fondo di garanzia Inps. Questo per colpa della nuova legge fallimentare che, di fatto, esclude dal beneficio i dipendenti della piccole aziende. E non è un caso che su 1.500 casi analoghi in Toscana, ben 300 siano nella nostra città, caratterizzata da un tessuto imprenditoriale fatto da piccole aziende.E’ la Cgil di Prato a lanciare l’allarme a livello nazionale per fronteggiare un problema che ha origine dall’entrata in vigore della nuova legge fallimentare del 2006, che ha riformato la precedente legge n. 297 del 1982 che, su direttiva della Comunità Europea del 1980 per la garanzia di salari ai lavoratori in caso di insolvenza del datore di lavoro, prevedeva che il Fondo di garanzia (istituito presso l’Inps) intervenisse anticipando ai lavoratori il Tfr non riscosso in presenza di fallimento dell’azienda debitrice. La nuova legge ha introdotto dei parametri per poter attivare il fallimento che sono riconducibili ad aziende medio-grandi, escludendo quindi una larghissima parte, se non la maggioranza, delle realtà di piccole imprese presenti sul nostro territorio.Dal 2006 tutte le aziende che il Tribunale fallimentare riconosce essere al di sotto dei nuovi parametri, non falliscono più e, conseguentemente, il Fondo di garanzia Inps, con un’interpretazione molto restrittiva della legge, respinge tutte le relative domande di attivazione del Fondo.

“La quota relativa al Tfr – afferma Valeria Fedeli, segretario nazionale Filtea Cgil - è una componente essenziale nella mensilità di ogni lavoratore dipendente. I parametri introdotti dalla legge del 2006 fanno sì che vi siano delle discriminanti tra lavoratori di grandi aziende, che rientrano nei parametri e sono tutelati dal Fondo di garanzia, e lavoratori di piccole imprese che invece perdono questo diritto pur pagando entrambi i contributi necessari. Si tratta di un problema di uguaglianza del lavoro dipendente e delle imprese e a questo punto è necessario valutare la reale costituzionalità della legge. Per questo perseguiremo due strade: quella giudiziaria, perché la legge sia dichiarata incostituzionale e stiamo considerando anche la possibilità di rivolgerci alla Corte di Giustizia Europea per chiedere che venga applicata la direttiva del 1980. Invierò una lettera ufficiale ai Ministro del lavoro Sacconi e al Ministro per lo Sviluppo economico Scajola per porre l’accento sulle gravi disuguaglianze che la legge, nei fatti, provoca e chiedendo che venga modificata”.

Anche l'Avv. Alessandro Gattai, giuslavorista e legale della Cgil Prato, sottolinea: " Il fatto che molte aziende del comparto pratese non siano assoggettabili al fallimento in ragione delle loro ridotte dimensioni determina non solo conseguenze per i lavoratori che, di fatto, si vedono preclusa la possibilità di accedere al fondo di garanzia per ottenere il pagamento del TFR in base all'interpretazione della normativa che l'INPS attualmente ha adottato, ma altera anche il sistema di concorrenza fra imprenditori. In particolare, il mancato coordinamento fra le norm che regolano il fondo di garanzia e la legge fallimentare riformista si riflette negativamente sui lavoratori dipendenti e sul loro diritto ad ottenere l'anticipazione del TFR dal fondo".

Esemplare, a questo proposito, la testimonianza di una lavoratrice ex-dipendente di un’azienda immobiliare, Veronica Ciuraru: “Dopo un anno che la ditta non mi pagava mi sono rivolta al sindacato e, dopo una prima fase in cui abbiamo inizialmente ottenuto che i circa 27mila euro di arretrati mi venissero restituiti in piccole rate, la ditta ha interrotto anche questo pagamento. In ultima sede ci siamo quindi rivolti al Tribunale fallimentare che ha respinto la nostra richiesta in quanto il credito era inferiore ai 30mila euro richiesti dai nuovi parametri legislativi. Abbiamo quindi ripresentato ugualmente domanda all’Inps per l’attivazione del Fondo di garanzia ma anch’essa è stata respinta dato che la ditta non era stata dichiarata fallita dal Tribunale”.

giovedì 22 ottobre 2009

Sportello donna - CGIL amica


A partire da oggi 20 ottobre tutti i martedì dalle ore 15 alle 18 nei locali dello SPI sarà attivo lo "Sportello donna" organizzato dal Coordinamneto donne della C.d.L. e dello SPI.
Lo sportello è rivolto alle donne; saranno presenti delle operatrici (volontarie) che si occuperanno dell'accoglienza delle donne che vengono e di offrire loro informazioni sulle strutture socio-sanitarie esistenti sul territorio per cercare insieme la strada più idonea a risolvere il problema che la donna prospetta.
E' prevista la presenza di un'avvocatessa (e una patrocinante) che offrirà consulenza legale gratuita su problemi familiari e personali. Nel caso occorresse poi intraprendere azioni giudiziarie, saranno attivate tariffe agevolate (quando è necessario e possibile anche il gratuito patrocinio).

martedì 20 ottobre 2009

Comunicato stampa - Aggressione razzista a Prato

La CGIL di Prato condanna l'aggressione razzista di sabato notte, ennesimo atto violento che si aggiunge ai tanti già avvenuti in Toscana, e in questa città, nei confronti di ogni tipo di diversità. Un indice tangibile del clima teso che si respira in città, che alimenta la spirale dell'odio e della violenza. Lo stesso clima voluto in campagna elettorale da chi ha vinto, e si limita oggi a definire “polveriera” una città che ha bisogno di essere governata partendo dalle questioni concrete, sociali ed economiche, e che invece rischia una deriva xenofoba senza controllo.Facciamo un appello alla responsabilità di tutte le Istituzioni, di tutti i soggetti politici, sociali ed economici, e ai cittadini stessi che si richiamano al dettato della Carta Costituzionale, affinché alla indignazione seguano iniziative per l'affermazione e la salvaguardia dei diritti di cittadinanza. Contro ogni forma di razzismo e di intolleranza.

lunedì 19 ottobre 2009

"Devi augurarti che la strada sia lunga" di Fausto Bertinotti.

Martedì 20 ottobre alle ore 18 presso il Cinema Terminale, Via Carbonaia 31, Prato presentazione del libro:
"Devi augurarti che la strada sia lunga" di Fausto Bertinotti
con Ritanna Armeni e Rina Gagliardi
Ponte alle Grazie editrice

Ne parleranno con l’autore Fausto Bertinotti, Alessio Gramolati, Segretario Generale CGIL Toscana e Niccolò Pecorini. Presenta il giornalista Brunello Gabellini.

Cinema Terminale - Associazione Culturale
Scuola di Cinema Anna Magnani
Via Carbonaia 31, PratoTel..0574401376 mail:
info@scuoladicinema.org

giovedì 15 ottobre 2009

MANIFESTAZIONE ANTIRAZZISTA 17 OTTOBRE 2009

La CGIL di Prato aderisce alla Manifestazione Nazionale Antirazzista del 17 ottobre a Roma, alle ore 14.00 in Piazza della Repubblica, denunciando il clima soffocante di intolleranza e di scontro sociale tra vecchie e nuove povertà.
I recenti provvedimenti di legge accentuano il carattere repressivo delle politiche migratorie del nostro Paese, e inaspriscono il conflitto sociale in un contesto di grave crisi economica che ha colpito particolarmente la nostra città.
Sono sotto attacco i principi fondamentali della nostra carta costituzionale, oltre ad alimentare nel sentire collettivo l’immagine del migrante come nemico verso cui tutto è lecito, anche la delega della sicurezza pubblica ai privati, organizzati in ronde e organizzazioni consimili. Così si apre la strada a una società razzista, dominata dall’intolleranza e dall’odio, che non affronta i problemi reali del Paese.
A fronte di ciò è necessaria una reazione forte e consapevole dei cittadini e delle organizzazioni democratiche nella loro pluralità e differenza, e per questo invitiamo alla partecipazione a questa iniziativa a difesa dei diritti sanciti dalla Costituzione Italiana, ancora oggi bersaglio di revisionismo autoritario.
La partenza del pullman è prevista alle ore 07.00 da Piazza Falcone e Borsellino (davanti Tribunale). Pullman organizzato dal Comitato Stop Razzismo Prato.
Per partecipare è necessario prenotarsi rivolgendosi al Comitato al numero 3315837300 ( tutti i giorni 18.30, 20.30 ) o all'ufficio organizzazione della CGIL di Prato, Nicoletta Anna De Angelis 0574-459265.

lunedì 12 ottobre 2009

COMITATO STOP AL RAZZISMO PRATO




Solidarietà ai Sinti di Prato
Lunedi 5 ottobre polizia ed esercito hanno dato vita ad un maxi bliz nei campi nomadi di via Marconi e di via delle Calvane a Prato. Si è trattato di un'operazione ingiusta, inutile e di carattere razzista volta a criminalizzare ed intimidire una minoranza italiana, una comunità pacifica che non è dedita ad alcuna attività criminale (come gli stessi controlli hanno rilevato). Per l'operazione sono state mobilitate pattuglie del nucleo volanti, il reparto motociclisti della polizia municipale, equipaggi di rinforzo del reparto prevenzione crimine di Firenze, pattuglie miste con l'esercito, inoltre i campi sono stati “cinturati” e le operazioni di “controllo sono state “assistite” dall'elicottero della polizia di stato di Firenze. Non è stata rilevata alcuna attività illegale, sono state controllate 95 persone (regolarmente residenti) e 53 veicoli (nessuna irregolarità), sono state semplicemente identificate otto persone senza residenza.
La demagogia razzista della giunta Cenni, in linea con le politiche del governo Berlusconi-Bossi come pacchetto sicurezza, attraverso operazioni spettacolari come questa, cerca consenso tra i cittadini alimentando razzismo e colpendo fasce deboli della popolazione. Un consenso che si basa sulla paura, sull'odio e sulle divisioni. Ispirata alla stessa logica è la proposta di regolamento per i campi nomadi elaborata dalla commissione 5, presieduta da Roberto Baldi che sarà prossimamente in discussione in giunta. Tale proposta, completamente calata dall'alto e mai discussa con le persone che nei campi devono vivere, prevede schedature, obbligo di segnalare i propri spostamenti con dieci giorni d'anticipo, controllo degli accessi e un contributo di 1 euro al giorno per persona per “partecipare alle spese di gestione”. Demagogia razzista e bugie si moltiplicano : le migliorie apportate nei campi nomadi in questi anni sono state fatte dai residenti, mentre le loro richieste (ad esempio quella di bagni in muratura) inoltrate all'amministrazione sono tuttora disattese. In primo luogo questo regolamento penalizza persone che rappresentano fasce anche economicamente deboli della popolazione, ma soprattutto la logica della schedatura, gli obblighi di comunicazione avvicinano la vita di un campo ad un luogo di reclusione piuttosto che di residenza.
Demagogia, bugie e non detti si moltiplicano: perché Cenni e la sua giunta non parlano dei costi di un'operazione di polizia come quella di lunedì scorso che sostanzialmente non rileva nessuna irregolarità?
Condanniamo il blitz razzista di lunedì scorso e la repressione contro i sinti di Prato , al contempo rifiutiamo la logica che ispira la bozza di regolamento per i campi nomadi in discussione al comune. Facciamo appello ai singoli, alle associazioni, alle forze sociali e politiche ed al volontariato per costruire attivamente la più vasta solidarietà intorno alla comunità sinti ed a tutti gli individui, comunità o gruppi colpiti da razzismo e discriminazione in questa città.
Con lo stesso spirito invitiamo tutti alla più vasta mobilitazione per l'importante manifestazione nazionale antirazzista contro il pacchetto sicurezza del governo Berlusconi del prossimo 17 ottobre a Roma.

Comitato Stop razzismo Prato

stoprazzismoprato@yahoo.it
tel. (tutti i giorni dalle 18.30 alle 20.30): 331-5837300
Il comitato si riunisce ogni giovedì alle 19 in via Pomeria, 90 presso Il Pentolone

sabato 10 ottobre 2009

ANMIL - ONLUS


ASSOCIAZIONE NAZIONALE MUTILATI ED INVALIDI DEL LAVORO.
Sezione Provinciale di Prato
59° Giornata Nazionale
Vittime Incidenti sul Lavoro
11 ottobre 2009- ore 9.45
ritrovo in Piazza San Francesco - Prato-

Berlusconi: Cgil, solidarietà a Bindi, specchio di pericolosa cultura


Piena solidarietà all’esponente del Pd Rosy Bindi per le offese ricevute ieri dal premier Silvio Berlusconi. La esprime la CGIL attraverso la responsabile delle politiche di Pari Opportunità, Aitanga Giraldi, che dice: “Le parole rivolte dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi all’esponente del Partito Democratico Rosy Bindi sono sconcertanti. Non riusciamo a rassegnarci alla considerazione che il presidente Berlusconi ha delle donne e che purtroppo dimostra in ogni occasione”. Per la sindacalista della CGIL, le parole pronunciate ieri da Berlusconi sono “un gesto villano che dimostra l’idea e la concezione strumentale che il presidente del Consiglio ha delle donne e l’impossibilità di rapportarsi con esse. Specchio, inoltre, di una cultura negativa che Berlusconi veicola pericolosamente. Siamo stanche di questa immagine, completamente lontana dalla realtà, che il premier ha della donna. Sono messaggi pericolosi e come Bindi - conclude Giraldi - pensiamo che sia tempo che le donne reagiscano per davvero: noi lo faremo ogni volta che verranno offese e insultate”.
La responsabile delle politiche di Pari Opportunità CGIL
Aitanga Giraldi

La CGIL aderisce alla manifestazione 'Uguali', Liberi e eguali in dignità e diritti, a Roma il 10 ottobre


Oggi tutti e tutte in Piazza contro omofobia e transfobia. Appuntamento alle 15.30 a piazza Repubblica, Roma con Ambesty International, Anpi, Arci, Cgil, partiti politici e rapprsentanti si amministrazioni comunani e provinciali, assessori e sindaci. Alcuni comuni come Bologna, Firenze, Udine, Torino sfileranno con il proprio gonfalone. E' una manifestazione di "persone": povere di diritti che chiedono di essere uguali. In serata corteo per arrivare nei pressi di Piazza Navona. Una lettera di euguri di Stewart Milk, nipote di Harvey Milk : "Vi sono accanto nel sostenere il diritto all'uguaglianza della comunità lgbtqi italiana".

Cominicato di adesione della CGIL:

domenica 4 ottobre 2009

LA GELMINI E LA SUA RIFORMA







LA GELMINI E LE SCUOLE "SERALI"; LA GELMINI E IL TETTO MASSIMO DEL 30% DEGLI ALUNNI STRANIERI; LA GELMINI E I PRECARI; LA GELMINI E.....LA "NON " SCUOLA PUBBLICA.

Sciopero etico di Franco Beradi, professore ai corsi serali di Italiano e Storia nell'istituto Aldini- Valeriani di Bologna. Uno sciopero contro gli ultimi tagli di insegnanti e di classi nonostante l'aumento degli alunni, tra cui molti stranieri. Berardi scrive: " Non potendo collaborare con chi uccide la scuola e promuove ignoranza, violenza e razzismo, dichiaro sciopero di conoscenza finchè le belve se ne saranno andate". Anche a Milano e in altre città italiane ci sono state proteste per la chiusura di molti corsi serali. "Si è vero, dicono i docenti, serve una rioganizzazione, ma si pensa solatanto ai costi". Le serali specialmente nella società multietnica dove è necessaria l'integrazione, sono una risorsa da sviluppare e non da mortificare tra i tagli del ministro Gelmini. I corsi serali sono importanti anche per dare una risposta formativa ai tanti lavoratori/studenti che sono davvero motivati nel ritornare a scuola.Perchè è dura la scuola dopo una giornata di lavoro.
In difesa delle "serali" pubbliche è nato un comitato con sito internet su cui si può trovare una lettera aperta inviati ai ministri Gelmini e Sacconi.
La multietnica Prato dice no al tetto massimo di alunni stranieri per classe.
Il ministro Gelmini ha proposto un tetto massimo del 30% di alunni stranieri per classi, nel prossimo anno scolastico. A Prato dove gli alunni figli di immigrati, sono in media tra scuole materne e superiori, il 21% il problema non è terorico. Per ora si tratta solo di una proposta senza alcuna spiegazione pratica, ma se non sarà solo un episodio della politica dell'annuncio, allora le scuole pratesi dovranno organizzarsi. Con problemi come all'istituto Dagomari dove ci sono indirizzi frequentati da molti stranieri che non ci sono in altre scuole cittadine.
Ma il ministro ci dirà come fare.
Cgil: 120mila docenti precari. «In Italia stimiamo 120 mila docenti precari a cui si deve aggiungere tutto il personale Ata. Di fronte al dramma che stanno vivendo queste persone il governo deve fare marcia indietro, stabilizzare e ritirare i tagli alla scuola». Lo ha detto il segretario generale Flc-Cgil Mimmo Pantaleo.
Importante manifestazione nazionale a Roma 3 ottobre 2009, "Dignità e futuro per la scuola pubblica". Questo lo striscione d'apertura del corteo dei precari della scuola e del Coordinamento degli studenti universitari. Aderiscono alla manifestazione anche Cobas e Cgil. Una parte del corteo, composto dal Coordinamento degli studenti universitari, ha fatto tappa a piazza del Popolo per unirsi alla manifestazione sulla libertà d'informazione. Dopodiché, ha raggiunto il corteo degli insegnanti precari a viale Trastevere, di fronte al ministero dell’Istruzione. In testa al corteo, gli insegnanti precari e alcuni manifestanti con una maschera bianca sul volto con su scritto «Precario» e una croce rossa sulla bocca. In coda al corteo si legge invece "Più si taglia più si raglia" su uno striscione portato da una ventina di studenti con le orecchie d'asino.

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Parte I: Diritti e doveri dei cittadini
Titolo II: Rapporti etico - sociali
art. 33. L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.
La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.
Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato...
art. 34. La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devano essere attribuite per concorso.

Fonti: Il Tirreno, La Repubblica, Il Messaggero, L'altro, il sito FLCGIL e La Costituzione della Repubblia Italina.

mercoledì 23 settembre 2009

Simonetta Salcone dirigente scolastica (Afghanistan e il minuto di silenzio)- lettera aperta

A tutti quelli che vorranno leggermi (Scritto da Simonetta Salacone).

In relazione alla vicenda che, mio malgrado, ha riportato me e la scuola che dirigo sui mass media ho da dire quanto segue:
• Per carattere, formazione e professionalita’ non uso mai l’enfasi, la retorica, i toni stentorei, ma la riflessione articolata, anche fortemente critica, ma espressa con registri bassi e moderati.
• Di ogni decisione che mi compete prendo la diretta responsabilita’. In questo caso di non aver inoltrato ai/alle docenti la circolare del ministro Gelmini, arrivata a scuola alle ore 11,30 del giorno 21/9 con la quale si invitava ad osservare un minuto di silenzio alle ore 12 dello stesso giorno per i 6 morti in missione di pace e ad attuare una “riflessione solidale” con gli alunni. I tempi stretti con cui la circolare arrivava impedivano, di fatto, una riflessione con le/gli insegnanti come era, invece, avvenuto in altre situazioni simili.
• Poiche’ la scuola non e’ una caserma e i/le docenti non ricevono ordini, molte insegnanti, soprattutto dei piu’ grandi, hanno affrontato l’argomento in classe, con diverse modalita’ e ritualita’.
• Sulle modalita’ pedagogiche con le quali la scuola gestisce l’informazione sui sempre piu’ frequenti eventi drammatici nazionali e mondiali che e’ chiamata ad affrontare, ho convocato tempestivamente un collegio dei docenti, per favorire riflessione e confronto, nei primi giorni del mese di ottobre.Il presidente del consiglio di circolo ha convocato sulla stessa tematica una riunione aperta ai genitori, per il giorno 30 settembre.
• In molte scuole del Paese la circolare del ministro non e’ arrivata.Molte scuole hanno accolto l’invito ad osservare il minuto di silenzio, molte no. La stampa e la tv, pero’, non hanno effettuato consultazioni e ricerche nel merito, quindi non si ha il polso complessivo della situazione.
• Provo dolore e sincera partecipazione al dolore delle famiglie dei soldati morti. Lo aggiungo al dolore che quotidianamente provo per le tantissime vittime civili innocenti di questa e di tutte le guerre che si stanno svolgendo in giro per il mondo. Mi chiedo pero’ : perche’ non abbiamo fatto un minuto di silenzio il mese scorso, quando e’ morto in un attentato in Afghanistan un soldato di Campobasso? E’ il numero che fa massa critica per il cordoglio di Stato? O non e’ il momento in cui, facendo appello al dolore di tanti, si tenta di ricompattare una opinione pubblica molto divisa sui temi della cosiddetta “missione di pace”?
• Mi auguro che, a partire dalla polemica che ho involontariamente aperto, in molti istituti si apra il dibattito su cosa effettivamente possa e debba fare la scuola sui temi delicati dell’attualita’, per non essere tacciata ne’ di conformismo e obbediente acquiscienza, ne’ di uso ideologico dei fatti.
• Nessuno ha la verita’ in mano. Casomai abbiamo la carta costituzionale che all’articolo 11 afferma che “l’Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie”. Quella in Afghanistan e’ sempre piu’ una guerra che uccide civili e militari, che acuisce l’estremismo, che fa regredire la democrazia e la solidarieta’ sociale, che copre la corruzione di parte della classe dirigente, che alimenta l’odio della popolazione contro l’occidente…la situazione e’ così complessa che, trasversalmente alle parti politiche, nel nostro Paese e in tutto l’occidente ci si interroga con preoccupazione su come uscirne e su come rilanciare nell’Afghanistan e in tutto quello scacchiere orientale (Iran, Pakistan, Irak.) Un processo di pacificazione, compromesso in passato dall’idea malsana che si possa esportare la democrazia con le armi.
• Personalmente, venendo da una militanza giovanile in un movimento nonviolento, continuo a ritenere che le azioni di pace siano costruire scuole, ospedali, biblioteche, teatri, centri culturali….La nostra scuola, da quando e’ stata intitolata ad Iqbal Masih, bambino pakistano ucciso dalla mafia dei tappeti, ha adottato da anni una scuola per bambini di caste basse in Pakistan e ne finanzia la frequenza.
Sul muro di ingresso del nostro plesso centrale sono riportate le parole del piccolo Iqbal :“ i bambini hanno bisogno di avere in mano quaderni e matite, non attrezzi da lavoro..”
Aggiungo di mio “i bambini hanno bisogno di pace per crescere. Non possiamo continuare a dissipare risorse nelle guerre. Le guerre si prevengono e si risolvono con azioni di pace (anche rischiose, pericolose, eroiche, quali sono quelle che quotidianamente tanti volontari, giornalisti, missionari, dottori, maestri, sindacalisti …compiono, mettendo a rischio la vita)”.
Parafrasando Brecht aggiungo “beato il mondo quando non avra’ piu’ bisogno di eroi”. Questa ripropongo oggi come filosofia al mondo della scuola, alle insegnanti e agli insegnanti, ai genitori e a tutti noi che abbiamo a cuore il futuro del mondo.

Simonetta Salacone dirigente scolastica della scuola “Iqbal masih” di Roma(questa lettera aperta viene affissa ai cancelli delle scuole del circolo didattico 126° e viene inviata a giornali e agenzie di stampa)

venerdì 18 settembre 2009

Premiazione XX° TORNEO di BOCCE
“Giannetto CERBAI”
Comandante Partigiano – Medaglia D’Oro

SABATO 19 SETTEMBRE 2009


Programma:
ORE 15.15 Finale I° e II° posto torneo di bocce “Giannetto Cerbai”
c/o Bocciodromo Reggiana – Via di Reggiana.

ORE 16.30 Premiazione dei vincitori e partecipanti al torneo di bocce
c/o Bocciodromo Reggiana – Via di Reggiana.

Alla fine della premiazione la cittadinanza è invitata a partecipare al rinfresco.

Saranno presenti esponenti dell’ANPI, delle istituzioni.

Il Gruppo Giovani della CGIL di Prato parteciperà con un contributo carico di partecipazione e vicinanza all'ANPI con un intervento di Riccardo Cammelli, esperto di storia partigiana locale.

giovedì 17 settembre 2009

RINVIATA MANIFESTAZIONE DI SABATO 19 a SABATO 3 OTTOBRE


Federazione Nazionale della Stampa Italiana
Roma, 17 settembre 2009
Prot. n. 206

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:

Rinviata la manifestazione prevista per sabato 19
settembre a Roma, in Piazza del Popolo.


“Con profondo rispetto verso i caduti, nell’espressione di un’autentica, permanente
volontà di pace quale condizione indispensabile di una informazione libera e plurale
capace di rappresentare degnamente i valori della convivenza civile, la Federazione
Nazionale della Stampa Italiana, ha deciso, d’intesa con le altre organizzazioni
aderenti (Cgil, Acli, Arci, Art. 21, e numerose associazioni sindacali, sociali e
culturali), di rinviare ad altra data la manifestazione per la libertà di stampa
programmata a Roma per sabato prossimo.
In un momento tragico come questo ci stringiamo attoniti accanto ai nostri morti in
Afghanistan. Sono morti dell’Italia che paga oggi un pesante tributo nella frontiera
della sicurezza internazionale e della lotta al terrorismo. Il nostro rispettoso pensiero
va subito ai soldati caduti, alle loro famiglie, alle forze armate che, in un Paese
martoriato, rappresentano la nostra comunità in ossequio a risoluzioni dell’Onu, in
una complicata ricerca di una via di uscita dell’Afghanistan dal terrore verso la
democrazia.
I giornalisti, che hanno pagato alti prezzi di sangue per il diritto- dovere di informare
compiutamentei cittadini su dolorose vicende belliche e del terrorismo in ogni parte
del mondo, rinnovando la solidarietà e il cordoglio nei confronti di tutti i caduti e
delle loro famiglie, riconfermano l’impegno permanente per un’ informazione che dia
sempre voce alle ansie, alle speranze, alle idee di tutti.”
__________________________________________________________
CORSO VITTORIO EMANUELE II 349
- 00186 ROMA -
TEL. 06/680081 FAX 06/6871444
sito: www.fnsi.it - e-mail: segreteria.fnsi@fnsi.it

lunedì 14 settembre 2009

NO ALL'INFORMAZIONE AL GUINZAGLIO


La Federazione Nazionale della Stampa ha indetto una manifestazione in difesa della Libertà di Stampa per il giorno Sabato 19 settembre 2009 alle ore 16.00 in Piazza del Popolo a Roma alla quale ha aderito la CGIL e molte altre associazioni democratiche.
La Camera del Lavoro di Prato insieme all'ARCI ha organizzato il viaggio per Roma.

La partenza del pullman è prevista alle ore 10.00 circa da Piazza Falcone e Borsellino (davanti Tribunale).Per partecipare è necessario prenotarsi rivolgendosi all'ufficio organizzazione, Nicoletta 0574-459265.

http://www.cgil.it/Archivio/PRIMOPIANO/materiali/LocandinaManifestazione19Sett09.pdf

mercoledì 9 settembre 2009

CGIL Prato: "Un distretto ad impatto ambientale zero"


Articolo di Manuele Marigolli Segretario Generale CGIL Prato

I numeri della crisi di Prato sono numeri pesantissimi, una vera e propria emergenza, il nostro problema è capire come li si affronta.
-clicca qui per leggere l'intero articolo:

lunedì 7 settembre 2009

Ciao Settembre




Siamo a settembre e non si parla di ripresa economica ma ancora della crisi, che evidentemente non è finita. Una crisi che ormai da tempo ha colpito la produzione pratese con la perdita di molti posti di lavoro, con tanti lavoratori che aspettano ancora i loro 700 euro al mese di Cassa Integrazione. Nel frattempo aumentano le aziende che ne fanno ricorso. Per non lasciare da soli i lavoratori del settore dell'industria anche i tanti lavoratori precari della scuola sono a casa senza lavoro, grazie alla nuova riforma Gelmini, come ci spiega Biancalani Segretario regionale Flc CGIL nell'articolo pubblicato sopra.

sabato 1 agosto 2009

giovedì 30 luglio 2009

INFORTEZZA - Firenze 05/08/2009 ore 21:00

Il giorno 5 agosto alle ore 21,00 nell'ambito della seconda edizione di INFORTEZZA alla Fortezza da Basso a Firenze ci sarà una tavola rotonda su "Sicurezza sul lavoro: testo unico e sue modifiche", interverranno Daniela Cappelli (segr. CGIL toscana), Marco Masi (Dipart. Prevenzione R.T.), Lancia Carlo (Confindustria) ed un RLS.
INFORTEZZA è musica, ristorazione, svago nel periodo estivo e quindi nei giorni dal 15 luglio al 8 agosto numerosa è la presenza di giovani ed anche meno giovani.
I recenti infortuni che hanno segnato le fasi di smontaggio di eventi precedenti hanno impegnato gli organizzatori della festa a farsi carico di esporre alcuni striscioni con slogan sulla sicurezza, oltre che alla distribuzione di materiale e a prevedere nell'ambito della "libreria" uno spazio-dibattito sul tema della sicurezza.

venerdì 24 luglio 2009

TERRAZZA ORIZZONTI- la stampa


La CGILè anche questo. CGIL. Sempre dalla tua parte.

giovedì 23 luglio 2009

Testo Unico Sicurezza: Cgil, Governo persevera su controriforma.

COMUNICATO STAMPA DI PAOLA AGNELLO MODICA - SEGRETARIA CONF. CGIL 
 

Testo Unico Sicurezza: Cgil, Governo persevera su controriforma. 
 

  Venerdì prossimo 24 luglio il Consiglio dei Ministri approverà in via definitiva il Decreto correttivo al T.U. sulla sicurezza.

  La Cgil giudica inaccettabile il comportamento del Governo, per di più in un momento in cui il Paese vive una crisi occupazionale profonda, molte fabbriche sono chiuse o in cassa integrazione ed i dati degli incidenti mortali rimangono a livelli intollerabilmente elevati.

  Dalle reiterate dichiarazioni del Ministro Sacconi e dagli atti ufficiali del Governo si evince che si tratta di una vera e propria controriforma, basti citare il tema della responsabilità dei datori di lavoro.

  Il Testo del Governo ha registrato il parere negativo della Conferenza delle Regioni, ed opposizioni significative nel Parlamento, nei luoghi di lavoro e tra eminenti personalità del mondo accademico.

  La consultazione delle parti sociali si è risolta in una riunione di circa due ore nella quale si sono espresse, su un testo così corposo, diciotto tra associazioni imprenditoriali e sindacali.

  A tutt’oggi il Governo non ha inteso far conoscere al Parlamento ed alle parti sociali il testo che intende approvare in via definitiva.

  Di più. Il governo ha provocato un aspro conflitto istituzionale con le Regioni che da più di un anno hanno più volte richiesto la costituzione del Comitato istituzionale Stato-Regioni espressamente normato dall’articolo 5 del Decreto 81/08. Sulla base di questo inconcepibile comportamento le Regioni sono state costrette a dichiarare la loro indisponibilità a partecipare alle previste riunioni del Comitato Consultivo che prevede la presenza delle parti sociali.

  La pervicace volontà del Governo di abbassare le tutele dei lavoratori e delle lavoratrici e di scardinare l’intero impianto sanzionatorio continuerà a trovare la più netta contrarietà della Cgil. 
 

Roma, 21 luglio 2009

sabato 18 luglio 2009

LETTERA DI EPIFANI AI PRESIDENTI DEL CONSIGLIO, DEL SENATO E DELLA CAMERA SUL PACHETTO SICUREZZA


Il segretario della Cgil Guglielmo Epifani con una lettera aperta ai presidenti del Consiglio, del Senato e della Camera condanna il pacchetto sicurezza e chiede di “trovare una soluzione ragionevole per lo straniero che lavora onestamente, anche se è senza permesso di soggiorno”. Di seguito pubblichiamo la lettera aperta.

Al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi Palazzo Chigi

Al Presidente del Senato Renato Schifani Palazzo Madama

Al Presidente della Gianfranco Fini Palazzo Montecitorio


Roma, 10 luglio 2009

Lettera aperta al Governo ed al Parlamento“Trovare una soluzione ragionevole per lo straniero che lavora onestamente, anche se è senza permesso di soggiorno”Con l’approvazione del ddl 733 b e l’ormai prossima entrata in vigore della nuova legge sulla sicurezza vengono cambiate le regole del gioco per chi è immigrato nel nostro Paese, con provvedimenti che incidono sullo status e sulle condizioni di vita e lavoro di chi ha deciso di cercare nel nostro Paese la chance di un futuro migliore, per sé e per la propria famiglia. La CGIL non condivide la filosofia del pacchetto sicurezza in quanto prefigura una separazione normativa nella condizione degli immigrati da quella degli italiani, colpendo così in prima battuta i lavoratori stranieri ma finendo per abbassare i diritti di tutti. In particolare considera l’introduzione del reato di immigrazione clandestina, basato non su fatti lesivi di beni meritevoli di tutela penale ma su una condizione individuale, una norma contrastante con il principio in materia penale, in base al quale si può essere puniti solo per fatti materiali. Inoltre l’introduzione di questo dispositivo produce effetti a catena sulla normativa e conseguenze forse poco valutate: 1. Detto reato ha carattere di “costanza” in quanto riguarda una situazione (il soggiorno) che dura nel tempo, e finisce per applicarsi anche a chi è in Italia prima dell’entrata in vigore della nuova legge sulla sicurezza. Assume dunque carattere di retroattività; 2. Per chi è in Italia irregolarmente da tempo, non c’è modo di evitare il reato che finisce per essere attribuito indipendentemente dalla volontà di chi vi incorre; 3. La nuova legge rende più onerosa e difficile la condizione di soggiorno anche per gli immigrati regolari; per chi non lo è prefigura un futuro nero: privo di diritti e di speranze; 4. Per chi è irregolare vengono meno diritti fondamentali della persona, come iscrivere il figlio all’anagrafe, il diritto allo studio oltre l’obbligo scolastico, il diritto ad una casa ed all’invio di rimesse in Patria, ecc. Inoltre impone agli operatori del servizio pubblico l’obbligo di denuncia, per non incorrere loro stessi in un reato.
Pur non condividendo la nuova legge, la CGIL crede utile evitare una situazione di criminalizzazione diffusa di chi è venuto in Italia per vivere onestamente ed è presente sul territorio al momento di entrata in vigore della nuova legge. Per questo motivo il nostro sindacato propone di dare la possibilità, a chi ha un lavoro di uscire dalla trappola della clandestinità.Va anche considerato che la legge metterebbe a rischio anche i datori di lavoro e le famiglie che occupano migranti senza permesso di soggiorno. Una situazione che – se non rimediata – rischia di avere pesanti costi sociali. Oggi il sindacato valuta che in Italia ci sono almeno un milione di lavoratori stranieri senza permesso, il che costa allo Stato italiano almeno 2 miliardi di Euro l’anno in mancate tasse e contributi previdenziali, fondi che dovrebbero essere investiti in integrazione ed aiuti allo sviluppo dei paesi di origine degli stessi immigrati. La CGIL propone dunque di fare emergere dal sommerso e dalla condizione di clandestinità chiunque oggi lavori e viva onestamente. Questo può e deve essere fatto: a) Non solo per le badanti. Nel lavoro domestico, in edilizia, in agricoltura e nel commercio vi sono situazioni di forte presenza del lavoro etnico irregolare e spesso condizioni di estremo sfruttamento; b) Quello che è importante è agire però subito con un provvedimento che abbia efficacia immediata, preferibilmente prima dell’entrata in vigore della nuova legge.
Si propone, inoltre: c) Di prevedere meccanismi efficaci per l’ingresso regolare; si rischia altrimenti di dare il segnale opposto a quello dichiarato: quello di una Italia chiusa alla migrazione legale; d) Usare più efficacemente gli ammortizzatori sociali per non licenziare, sia italiani sia immigrati. Inoltre chiediamo le garanzie di permanenza regolare in Italia per gli immigrati che hanno perso il lavoro a causa di crisi economica.
Per questo motivo la CGIL chiede di riaprire da subito il dibattito con le Istituzioni e con il Governo per trovare soluzioni condivise al tema dell’immigrazione e soluzioni ragionevoli, equilibrate ed umane al tema degli irregolari.

Guglielmo Epifani

venerdì 17 luglio 2009

IL FIUME SCORRE ANCORA

IL FIUME SCORRE ANCORA

Due torrenti a Cantagallo, un incontro, un abbraccio di schiuma e flutti e poi giù a sciorinar lembi d’acqua districandosi tra curve, anfratti e pieghe suggerite dalla Valle. Vigorìa e purezza sprigionate tra ellissi di ghiaia e rive di muschio aggrappato ora al faggio, ora al castagno; voracità di trote ospitate tra rivoli tronfi, sempre in cerca di friganee, e insieme le anse e i vetrici a guazzo che celano triotti e vaironi spauriti.
Muscoli mostrati e notati da altri muscoli e tendini sforzati, schiene curve e menti all’opera fra i monti, i boschi, i prati, a cercar la cattura di quei flussi. Si congegna la prigione, fatta di pale che prendon gli schiaffi dall’acqua, per dar lena alla grande digestione ruminante di granaglie, castagne, olive; masticazione dell’avorio anticipata da quella della pietra.
Osserva su un fianco il Monte calvo, e sovrasta, a insistere su quello, la Rocca di Cerbaia. Più sotto la Badia dei Benedettini, passata a quelli di Vallombrosa. Di schiena, il Monte aspro e spoglio, monte di fatica a cavar ferro e travertino . Scorre oltre, e offre il greto all’eleganza del barbo, lesto a rovistare i ciottoli, e al ghiozzo sgraziato e immobile che attende cibo. Cibo inverso anche lui nei giorni di festa, e nei pomeriggi d’estate, quando incastrato tra pozze è bersaglio di forchette e punzoni di chi è a pescar “broccioli”.
Scema la pendenza, al barbo succede il cavedano, e cala l’impeto, ma non la fame, esasperata dall’abitare una lingua di terra contesa, fame diversa eppur simile di parte guelfa e ghibellina. Zolle davvero contate per rispondere a troppe bocche, semine magre a darsi il cambio con piaghe e pestilenze. Resta invocar devoti il fiume e piegar le reni in guisa nuova. Son d’ausilio le decisioni prese altrove, e giungon come manna, prima di cingere il Capo d’Angiò. Il Creso gigliato, spavaldo e vanitoso si guarda allo specchio, si guarda le mani: d’altro sporco le vuol coperte, che non sia del “panno bigello”. Ha da pensare ad altro. Sublimi progetti, prodigi d’artisti, esuberanze d’oro dei Bardi che mutano in ricami dell’urbe: di creta bianca le guance, il lapislazzulo sulle ciglia, e ocre e porpore mosse da pennelli che adornano lo sguardo incantato a mirar due volte l’unto Re di Sion.
Raffinatezze di seta e raso da non lasciare altrui, e oltre le sue mura, verso ponente l’altro sudore, polmoni gonfiati di polvere e sporco di terra scavata. Rogge, gore e gualchiere, spuntan come dita dal palmo della mano che s’allunga a mezzogiorno, lavoro d’artigli ferrosi, unghie rotte e calli a graffiar la piana dalle Lodi del chiarore fino al Vespro della dodicesima. Ad ogni rivolo si danno i nomi: Pero, Gello, Palasaccio, Lupo, Castagno, fronte irrorata da sangue policromo di cuori e d’arterie a sembianza di vasche. Cattività d’acqua come pneuma vitale, primo solstizio della Calimala, che brinda solerte alle sue nozze di Cana. Trasmutazione dello scarto, umiliazione ascesa al sublime, orgoglio reso allo straccio dal dio palingenetico della rozzezza. Alacrità che plasma il rifiuto e lo rende in fiocco, subito in mano allo scardassiere, che sceglie e dispone per trama e ordito. Torsione e tensione femminile di muscoli e fili, il liccio che inventa combinazioni, l’allume di rocca nel bagno del tino, e in quello il panno si battezza e risorge.
Testarda e tenace Penelope, prona per duecento lustri a mostrar divenute virtù, stimate da altri ciarpame. Gioia e vanto nel gridare all’orbe l’arte saputa, intuizione materializzata, vessillo esibito e fluttuante ad ogni sospiro del tramontano. Gloria come pietra scolpita e scavata dalle piene e dal tempo, e oggi, ad alzar la testa, lo smarrimento opprime e sgomenta, tutto cambia e s’adegua anche il fiume. Corazze esotiche traversan le rive, il letto del fiume come veste cangiante, ora le rosse livree di carassi, ora riflessi verdi e zafferano dei persici sole. Eleganza d’aironi a far ombra tra l’acqua bassa, cacciando alborelle. Nuove genti, nuovi arrivi, nuove memorie lontane che s’ incrociano con le nostre ai bordi di questo fiume. Scorre ancora, come scorre la vita: e si è fatto tempo di nuove gualchiere.

giovedì 16 luglio 2009

TERRAZZA ORIZZONTI

La CGIL è anche questo:





TERRAZZA ORIZZONTI
musica e racconti aperti al mondo
h.21 terrazza Camera del Lavoro mercoledì 22 luglio
musica con le chitarre del gruppo FIABA DEL GATTO NERO
letture di GABER/LUPORINI
e DRINK per tutti.

Partecipa e fai partecipare.

lunedì 13 luglio 2009

mercoledì 8 luglio 2009

saluti

un caro saluto a tutti i giovani della CGIL,
e anche a quelli che si sentono giovani,
e anche a quelli che non lo sono,
e anche a quelli che non lo sono mai stati...

vi voglio bene comunque!

Leandro

Una regolarizzazione per gli extracomunitari che sono già in Italia senza permesso di soggiorno, ma con un rapporto di lavoro in corso. A chiederla al governo, attraverso un provvedimento d'urgenza simile alla regolarizzazione attuata nel 2002, prima dell'entrata in vigore della legge Bossi-Fini, è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega alla famiglia Carlo Giovanardi. Obiettivo, gestire l'emergenza di colf e badanti - circa mezzo milione di persone ora in Italia, che si troverebbero 'fuori-legge' con l'ok al pacchetto sicurezza - e rendere più efficaci le nuove norme varate dal Parlamento.

OVVERO, QUANDO GLI IMMIGRATI EXTRACOMUNITARI SERVONO, NON SI BADA ALLE LEGGI CHE PURE SI SCRIVONO, SI VOTANO, SI APPROVANO TRA PACCHE SULLE SPALLE E CORETTI RAZZISTI.

venerdì 3 luglio 2009

Nuove risorse per i cassaintegrati.
Con un accordo assolutamente innovativo, primo nel suo genere in Italia, Regione Toscana, sindacati e associazioni di categoria si sono adoperati per recuperare nuove risorse a favore dei lavoratori in cassa integrazione o in mobilità.

mercoledì 1 luglio 2009


Pubblicato su Il tirreno un articolo di Francesco Toccafondi (clicca per leggere), Segretario della FILCEM CGIL di Prato, sui temi politici e sindacali della crisi economica e produttiva che si intreccia con l'annoso problema dell'immigraziane, cinese e non soltanto, tanto caro alla destra e sicuramente sentito dalla città del tessile. Condividendo l'impostazione argomentativa del Segretario Toccafondi e la sintesi sul piano della prospettiva politica e partitica, aggiungo che sulla questione immigrazione si stanno trascurando almeno due elementi di valutazione storica e proposta politica.

La valutazione: l'immigrazione cinese a Prato non è stata frutto di un destino cinico e baro ma è stata funzionale a quelle imprese che per puro interesse, il risparmio, hanno dato lavoro e esternalizzato una parte della produzione alle imprese cinesi che adesso additano quali causa dei mali del comparto tessile.

La proposta: estendere ai comparti del privato quanto definito dalla legge regionale in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro andando così a sanzionare quelle imprese italiane che appaltano il lavoro o acquistano prodotti dalle sanzionabili aziende cinesi. Ciò creerebbe un circolo virtuoso di regolarizzazione del mercato e impedirebbe il dumping.

Il problema è che i cinesi sono funzionali agli interessi imprenditoriali e a quelli politici rappresentando di fatto un meraviglioso capro espiatorio per la soluzione di una crisi che oramai è da considerarsi strutturale.

venerdì 26 giugno 2009

Una Tantum per i cocopro

Vi segnalo che finalmente il governo ha deciso di erogare un sussidio una tantum ai cocopro, così come aveva promesso circa 6 mesi fa (per la serie, meglio tardi che mai...)
Il sostegno previsto è piuttosto esiguo (il 20% di quanto percepito nel 2008) e i requisiti previsti escludono la maggior parte dei collaboratori.

Vi segnalo i principali:
1) aver operato in regime di monocommittenza, ovvero aver avuto un unico committente con riguardo all’ultimo rapporto di lavoro durante il quale si è verificato l’evento di fine lavoro. Pertanto è possibile desumere che l’aver avuto più committenti nello stesso anno solare, non pregiudica il requisito richiesto, sempreché al momento della “fine lavoro” il collaboratore abbia avuto in corso un solo rapporto di collaborazione;
2) aver conseguito un reddito superiore a 5.000 euro nell’anno precedente e non superiore al minimale contributivo previsto per l’anno precedente preso a riferimento (nel 2008 pari a 13.819 euro);
3) avere almeno tre mensilità contributive accreditate nell’anno precedente ed in quello di riferimento;
4) non avere nell’anno precedente almeno due mesi accreditati (e quindi il possesso di massimo 10 mensilità contributive) per cui nel 2008 il limite massimo di reddito risulta pari a 11.516 euro.

Se desiderate avere più notizie oppure volete entrare in questo esclusivo club di privilegiati e quindi provare a fare la domanda potete rivolgervi al Nidil di Prato, in questi orari:

Lun 9-13
Mar 15-19
Gio 15-19
Ven 9-12

Infine mi sembra ovvio dare il benvenuto a questo blog, sperando che diventi una bella arena di dibattito e partecipazione.

Un saluto a tutti

Giovanni S.

mercoledì 24 giugno 2009

Nuovo blog

Un benvenuto a questo nuovo blog, e a tutte/i le compagne e i compagni che vogliono animare la discussione.
E' importante far sentire la nostra voce....

Aspettiamo tutti l'inizio di questa nuova avventura...unisciti a noi in questo cammino.

I giovani della CGIL di Prato voglio comunicare, ascoltare, rispondere e condividere un percorso di partecipazione.

Buona giornata buon lavoro e vi aspettiamo

Nicoletta